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Curiosita


3 errori che demoliscono la mente dei figli in equitazione




Si sa essere genitori non è un mestiere semplice, ma troppo spesso si compiono errori che possono essere facilemnte evitati. 
Lungi da noi sostituirci al ruolo del genitore, ma dalla nostra esperienza vi riportiamo 3 errori che troppo spesso vengono compiuti dai genitori e che come effetto hanno solo l'arresto nella crescita sportiva ed emozionale dei giovani allievi nell'equitazione.

1) Criticarli dopo una performance negativa

Criticare un figlio dopo una performance negativa serve solo a mandarlo ancora più in confusione. Ciò di cui ha bisogno è fare chiarezza e se vogliamo aiutarlo, l’unica cosa utile sarà porgli delle domande. Non provocatorie, né sarcastiche, del tipo:”che hai combinato su quel salto?” Bensì costruttive e che possano farlo ragionare su ciò che è successo e sulle azioni da migliorare per la prossima performance. Ad esempio:
- Cosa ti è piaciuto di più in questo percorso e cosa meno?
- Se potessi rifare il percorso quali azioni rifaresti nello stesso modo e quale cambieresti?
- Se fossi il tuo istruttore che consiglio ti daresti per la prossima volta?
Tecnicamente si chiamano meta domande e servono a sbloccare nuovi livelli nelle persone. Sono lo strumento principale di un mental coach e sono sicuro che saranno molto utili anche a te genitore! 

2) Paragonarli ad altri

Fare paragoni e portare come esempio qualcuno che sta ottenendo risultati migliori rispetto a quelli di nostro figlio o al contrario complimentarci con lui perché è andato meglio rispetto ad un altro, può generare un grave difetto nella sua autostima. Infatti in questo modo gli atleti perdono o non sviluppano affatto la capacità di autostimarsi, ovvero auto-valutarsi con equilibrio e responsabilità. Invece di apprezzare i propri progressi o prendersi la responsabilità dei propri errori, tenderanno a sentirsi dei “vincenti” rispetto a chi va peggio e dei “perdenti” rispetto a chi va meglio. In entrambi i casi avranno una pessima autostima. Insegniamogli dunque a valutarsi solo rispetto a se stessi nel corso del tempo.

3) Criticare l’istruttore
 
Può capitare che un genitore non comprenda subito alcune scelte dell’istruttore. Ciò che non dovrebbe mai capitare però è che lo critichi in presenza del figlio. Questo tipo di comportamento può creare dubbi e confusione nel figlio che molto probabilmente inizierà a chiedersi se può fidarsi davvero del proprio istruttore. Teniamo presente che spesso gli allievi trovano il coraggio di superare i propri limiti perché si fidano del proprio istruttore, venendo a mancare questa fiducia, crolla anche la fiducia in se stessi. Il secondo problema è che in questo modo il genitore insegna al figlio ad avere un comportamento moralmente scorretto, ovvero a criticare una persona alle spalle evitando il confronto. In questi casi alcuni figli perdono la stima nei propri genitori, altri (la maggior parte) ne seguono l’esempio, diventando così atleti e persone mediocri. In entrambi i casi il genitore ha fallito. Morale della favola quando non capiamo una scelta dell’istruttore, andiamo direttamente a parlare con lui. Sicuramente otterremo uno scambio costruttivo e non avremo creato disagio ai nostri ragazzi.

I genitori hanno un ruolo fondamentale nella vita e nella carriera dei ragazzi. Osservando queste semplici regole possono fare la vera differenza!

Fonte: www.equestrianmentalcoach.it

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