
Come allenare la mente e gestire l'ansia pre-gara
Come allenare la mente e gestire l'ansia pre-gara
Data: 31/1/2016
Allenamento mentale: come gestire l'ansia pre-gara
Si puo allenare la mente? E come possiamo farlo? Lo abbiamo chiesto a Stefano Lopopolo, sociologo ed esperto in Psicologia dello Sport nonche consulente di campioni olimpici e mondiali.
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Tutti sono consapevoli che la mente e la parte piu importante in qualsiasi competizione - dice Lopopolo - ma pochi sono quelli che poi effettivamente la allenano seguendo un vero e proprio 'programma di allenamento'.
Ci sono quattro pilastri nella preparazione di un atleta che sono dati dalla parte tecnica, tattica, atletica e mentale. Normalmente vengono allenate solo le prime tre, tralasciando l'aspetto mentale nonostante sia forse quello piu importante. Capita spesso che, dopo una competizione senza il risultato atteso, l'atleta torni in palestra e si dedichi ad allenare le vecchie tre parti anche se il piu delle volte l'esito negativo della gara e avvenuto a causa di problemi sul piano mentale. Questo perché nessuno se ne prende mai cura sia per una mancanza di preparazione sull'argomento, sia perché spesso non ne viene attribuita la giusta importanza.
wp-1454056381308.jpegMa come possiamo imparare a gestire l'ansia pre-gara e, soprattutto, cosa incide a generare questa ansia?
L'ansia pre-gara viene determinata da diversi fattori. In quella circostanza riceviamo tutta una serie di informazioni: contro chi dobbiamo gareggiare, la sua posizione nel ranking, l'ambiente circostante, etc.
E molto importante arrivare a questo momento mentalmente preparati, ovvero saper sfruttare il pre-gara. Arrivare impreparati e piuttosto pericoloso. Infatti, sono tante le informazioni che riceviamo e noi dobbiamo imparare a gestirle. Per esempio gareggiare in casa e sicuramente piu confortevole che non gareggiare all'estero dove il clima e l'ambiente non ci sono familiari, incontrare un avversario di un ranking migliore del nostro ci puo dare una certa ansia, e cosi via.
Nella psicologia ci sono due tipi di ansia: l'ansia di stato e l'ansia di tratto. Mentre la prima e un'ansia corretta, un'ansia positiva che ci mette in guardia di fronte a situazioni sconosciute, la seconda e un'ansia ingiustificata e costante, come ad esempio quella di una mamma che continua ad essere in ansia per il figlio ormai maggiorenne quando va all'universita.
L'ansia di stato viene poiché non conosciamo una situazione, e per metterci in guardia il corpo ci invia dei messaggi, ci sudano le mani, il respiro e piu affannoso.
Per gestire l'ansia pre-gara un esercizio molto utile e la visualizzazione. Con la visualizzazione noi mandiamo la mente a visitare quei luoghi dove andremo in futuro. Immaginiamo la nostra gara prima che questa avvenga. Poiché il cervello non riconosce le immagini che noi creiamo da quelle che viviamo, possiamo dire che in un qualche modo lo possiamo 'fregare'. Un detto dice che la mente arriva prima del corpo. Con una visualizzazione guidata si puo portare il corpo a uno stato di condizione ottimale né troppo attivato né troppo disattivato e la nostra mente andra a visitare quei luoghi prima che lo faccia il corpo. Cosi, quando accadra, non sara la prima volta. Un po' come succede in un computer quando andiamo su un sito. Lasciamo delle tracce nella memoria cosi che la volta successiva ci vorra meno tempo per trovare quelle informazioni. Oppure quando e offline. Puo ritrovare le stesse immagini.
Cosi funziona il nostro cervello. Riceve le immagini dalla nostra immaginazione e immediatamente le va a ripescare come un secondo vissuto quindi, quando saremo fisicamente in quel posto, non sara la prima volta che noi vedremo quelle situazioni. Mente e corpo non sono due cose staccate ma sono molto unite.
Immaginare, serve quindi a far diminuire lo stato di ansia. Perché se puoi immaginarlo lo puoi fare, lo puoi diventare o comunque apri un canale in tal senso. Perché, se nemmeno lo puoi immaginare, di sicuro non lo potrai fare o diventare.
Se immaginiamo di vincere una gara, daremo una mano a noi stessi. Se nemmeno lo possiamo immaginare, stiamo gia aiutando il nostro avversario.
Naturalmente, gli esercizi di allenamento mentale non si riducono a una mera visualizzazione di un risultato ma comprendono una visualizzazione guidata che coinvolge i cinque sensi. Questo perché in una gara, quando siamo sulla pedana o semplicemente nel palazzetto, percepiamo degli odori, dei suoni, vediamo delle cose. E inoltre importante sottolineare che mente e corpo devono essere costantemente connessi e presenti nello stesso momento. Se infatti la mente vaga in altri lidi, o alla stoccata precedente o a quella futura, ad esempio non c'e connessione. Per usare il gergo dei giovani, se sei connesso ovvero se il computer e connesso alla stampante, il computer scrive e la stampante esegue gli ordini che il computer ha dato.
La mente deve sempre essere connessa al corpo. Se la mente va avanti, il corpo si ritrova ad eseguire gesti in solitario cosi come se resta indietro. Quindi, se hai perso un punto, non giudicanti, non giudicarlo come negativo, e solo una stoccata persa. Ormai non lo puoi cambiare, non e nel tuo potere farlo e passa al momento che stai vivendo, nemmeno a quello successivo perché ancora una volta non saresti presente.
Questo puo fare scendere l'ansia, perché l'ansia e anche dettata dal risultato a tutti i costi. La parola d'ordine e: divertirsi! Anche agli alti livelli una raccomandazione e sempre quella del divertimento. Quando ci divertiamo siamo disposti a lavorare di piu e meglio e quindi a raggiungere migliori risultati. Mettere il risultato prima di tutto fa scattare l'ansia da prestazione e sicuramente i risultati subiranno un crollo.
Un consiglio ai genitori. Non chiedete ai vostri figli se hanno vinto o perso ma se si sono divertiti. Siate una risorsa per il team e per vostro figlio. Potete essere uno strumento utile al coach annotandovi le difficolta riscontrate in gara da vostro figlio, punti di forza e punti di debolezza. Non mettete vostro figlio sotto pressione e arrivate alla gara con largo anticipo per permettere a vostro figlio di vivere con serenita il momento.
E una precisazione agli atleti: divertirsi significa provare piacere e divertimento in cio che fate, nel farlo al meglio anche se il vostro meglio significa perdere l'assalto.