Settimana delle Culture - Palermo - 12-23 Maggio 2017
“PAESAGGI RINNOVABILI DI LUCE E MATERIA”
nell’Orto Botanico Di Palermo
Installazione effimera dell’Architetto Paesaggista Maria Elena Marani
Descrizione dell’installazione
Una linea di luce, riflessa da dischi colorati fluorescenti, capaci di concentrare quantità impercettibili di luce naturale, anche al crepuscolo, suggerisce il percorso che conduce il visitatore dall’ingresso fino al nucleo dell’installazione, realizzata nella “Compostiera dell’Orto Botanico di Palermo”, dove coni visuali traguardano“balloni” di materia vegetale di ‘scarto’ trasformati dall’uomo.
Elementi di Luce, Materia e Coloresi intersecano lungo il percorso della installazione,‘itinerante’,individuati dalla circolarità di coni visuali e punti di osservazione privilegiati.
Il percorsosi apre allo scenario della ‘Compostieradell’Orto Botanico’ il luogo della lavorazione per il riciclaggio dei materiali vegetali di scarto apparentemente “inutili”. Piccoli e grandi cumulidi terriccio,di materiale organico da trasformare e di materiali organico in trasformazione.
Un grande cumulo‘informe’ di materiali di scartovegetale, pronto per la trasformazione, diventa il fondale di un cumulo di ‘terriccio fiorito’ a forma di “spina”, popolato da papaveri e pianteerbacee ‘vagabonde’. Una parte della ‘spina’è terra nuda “desertificata” che si colora di rossoe popolata da una ‘foresta di ‘uomini moderni’, intenti nella loro frenetica corsa quotidiana, lungo un percorso in quota,che vengono improvvisamente ‘freezati’ da una nuova ‘ecologica percezione’ del ‘ciclo della natura’.
L’uomo moderno si ritrova, anche solo per un istante, immerso nella bellezza della ‘dimensione naturale’.
Concept
L’installazione effimera dell’Architetto Paesaggista Maria Elena Marani “PAESAGGIRINNOVABILI DI LUCE E MATERIA” è una rielaborazionedella precedente dal titolo “L’Utilità dell’Inutile nel Ciclo della Natura” già realizzata dal 13 ottobre al 3 novembre 2016, nel Giardino di Palazzetto Agnello - Museo Riso, traendo ispirazione dal saggio di Nuccio Ordine.
Lalocation dell’installazione è stata individuata nell’area della“Compostiera dell’Orto Botanico di Palermo”, che rappresenta per definizione il “luogo” di trasformazione delle componenti apparentemente “inutili” di scarto del ciclo naturale in componenti“utili”.
In natura non esiste il concetto di rifiuto. Nel ciclo della natura tutto nasce, si sviluppa per la propria funzione e quando non è più in grado di svolgerla, si trasforma in qualcosa di altro. Questo vale sia per gli esseri viventi sia per le cose. Nulla è inutile in natura, non esistono scarti, non esistono rifiuti, ma solo materia organica ed inorganica che si sviluppa e si trasforma. L’uomo invece ha creato gli scarti, i rifiuti che estendendosi sempre più rappresentano cumuli di materia organica ed inorganica “segregati”, “esclusi”, impossibilitati a rientrare e partecipare di nuovo nel ciclo della natura, quindi “inutili”, condannati per sempre ad essere separati.
L’estensione progressiva dell’“inutile”, che accumulandosi sempre più rischia di divenire “dannoso”, ha spinto l’uomo a studiare come eliminarlo o meglio come riutilizzarlo, cioè farlo ridiventare “utile”. Questo scopo viene ottenuto “riciclando”, cioè facendo rientrare l’ “inutile” nel ciclo naturale, e quindi consentendogli di trasformarsi. Ma le quantità enormi di “inutile” prodotte dall’uomo non consentirebbero mai ad esso di riciclarsi, di trasformarsi da solo. Così, dopo l’industria che producendo cose utili ha prodotto anche enormi quantità di residui “inutili”, l’uomo, prendendo lo spuntodalciclo naturale e potenziando la “ trasformazione”,ha ideato l’industria che utilizzal’‟inutile” per produrre energia e risorse cercando così di evitare di essere sommerso da esso.
Ma il modello ispiratore del “riciclo” e delle “energie rinnovabili” era già presente nell’uomo agricoltore preindustriale, che era perfettamente autosufficiente ed in grado di trasformare l’“inutile” che produceva, dal letame come concime, alle ossa degli animali per sostenere le tegole, al recupero delle acque, all’utilizzo delle ceneri.
L’uomo moderno ha perfezionato l’utilizzo delle energie rinnovabili naturalitra cui quella eolica, idroelettrica e solare.
E’ questo il “modello” che l’Architetto Paesaggista Maria Elena Marani ha volutoraccontare nell’Orto Botanico di Palermo in occasione della ‘Settimana delle Culture’ 2017, capace di trasmettereil “messaggio” che ogni giardino è un frammento di paesaggio, cioè di “natura trasformata interpretata e migliorata dall’uomo, che è un complesso di contenuti, stimoli e valori” quindi un esempio di virtuosità .
La virtuosità che deve portare anche l’uomo moderno a convivere armonicamente con la natura che lo circonda.
Il ritorno del desiderio di giardino, magari piccolissimo (dai CommunityGardensdi Manhattan, agli orti urbani, ai giardini verticali, ai giardini sperimentali), percepito come una necessità anche nei centri urbani più inquinati ed industrializzati, è un segno del desiderio dell’uomo moderno di avere vicino, a portata di sguardo e di mano, un suggerimento di natura a cui ritornare ad ispirarsi verso una ritrovata condotta ecologicamente consapevole.
L’installazione sarà realizzata utilizzando i collettori solari, “Cazador-del-Sol”, distribuita da Cazador-del-Sol, Italia P&O di Georg Perkmann,www.cazadordelsol.it, g.perkmann@po-bz.it
Il “Cazador-del-Sol”,simbolodi una pianta‘stilizzata’, èrealizzato con materiali all’avanguardia, fluorescenti e leggeri. Unaidea quella dell'artistaRené Hildebrand originale e semplice, capace di interagire con le componenti ambientali, il vento, la luce e l’acqua, con giocosa leggerezza. Un elemento decorativoche può essere impiegato sia nell’arte dei giardini che nell’interior design; la natura viene così re-interpretata divenendo versatile ed adattabilein ogni luogo donando una luminosità ‘ecologica’ sia per il giardino, sia per la terrazza che per l’ambiente domestico. E’ un disco "cattura-sole" di plexiglas chepuò essere sostenuto da un'asta oscillante flessibile fissata a terra, sospesoad una struttura aerea, oppure immerso in un bacino d’acqua. La luce del giorno,captandola superficie del disco fluorescente, vieneriemessa e resa visibile nello spessore del disco senza nessun ausilio di una fonte di energia esterna.Il suo benefico effetto sullo spirito vienetrasmesso dal suo oscillare lento e dalle sue calde tonalità cromatiche checonferiscono quel senso di serenità, di forza vitale, e di una vivida immaginazione cioè tutte quelle sensazioni capaci di allietare le giornate più cupe e il grigiore tipico della stagione invernale. All’alba e al crepuscolo,anche quando la luce è quasi impercettibile, continua a brillare…questa è laforza e la magia del Cazador-del-Sol.
L’installazione sarà realizzata con il contributo artistico dell’Architetto Lorenzo La Mantia con interventi pittorico/materici sui materiali vegetali dell’Orto Botanicowww.lorenzolamantia.net,lorenz.lamantia@gmail.com
I suoi interventi pittorico/matericitraggono ispirazionedal tema trattato in unasua recente mostra personale, realizzata nel 2009 presso lo spazio BIOTOS a Palermo curata da Aurelio Pes, dal titolo “l’ Homme Rouge”,Adamo nostro progenitore, nella quale espose una rassegna di dipinti di grande formato, dove venivatrattato il tema dell’energia primordiale della creazione dell’Universo.
Nella natura che contiene in se tutte le energie primarie, le energie rinnovabili,realizzerà una sorta di ‘trasposizione concettuale’della sua ricercapittorico/materica, ‘astratta’, su una natura ‘naturalmente’ tridimensionale. L’Architetto Lorenzo La Mantia vive elavora a Palermo e ha realizzato diverse mostre di pittura, individuali e collettive,ricevendo riconoscimenti e menzionispeciali anche a livello internazionale.
Maria Elena Marani, Architetto Paesaggistawww.mariaelenmarani.it, mariaelenapaesaggio@tiscali.it
Dottore di Ricerca in “Storia e Restauro dell‟Architettura”, Specialista in “Beni Architettonici e del Paesaggio e Restauro dei Giardini e dei Parchi Storici”, Specialista in “Beni Naturali e Territoriali”.
Docente di “Progettazione dei Giardini” nel Quasar Design University di Roma, collabora nel corso di “Restauro dei Monumenti”, dell’Università di Roma ‘La Sapienza’, nella Facoltà di Architettura per la componente paesaggistica, si dedica alla progettazione del paesaggio e dei giardini storici, vive a Roma.
Vincitore dell’edizione 2014 del‘Festival del Verde e del Paesaggio’ a Roma, con il progetto “U Jardinu, riflessioni in giardino” , riallestito, su invito, anche nell’ Isola di Pantelleria in occasione di ‘Passitaly’ 2014, vincitore della edizione 2012 del ‘Festival Orto Giardino’ di Pordenone con il progetto “Storia e Colori in un frammento di Paesaggio”, menzione speciale nell’edizione 2016 del ‘Festival del Verde e del Paesaggio’ a Roma con il progetto la “Grande Zolla verso le nuvole, ...Dürer, Magritte, Clèment...”.
Ha realizzato altre installazioni di giardini effimeri tra cui “Giardino al Femminile” nel 2013 e “Giardino Stupefacente” nel 2015 al Festival del Verde e del Paesaggio, “Futurist Garden” all’Orto Botanico di Palermo durante la ‘Settimana delle Culture’ 2015, “Sintassi di Paesaggio 1.2.3” all’Orto Botanico di Roma nel 2014, “L’utilità dell’Inutile nel Ciclo della Natura” nel Giardino di Palazzetto Agnello, Museo Riso, a Palermo nel 2016.
Ha effettuato studi, pubblicazioni, monografiche e progetti di restauro del paesaggio per l’ “Area Archeologica di Tusculum e le Ville Tuscolane” a Frascati, per il “Parco dei Ravennati” ad Ostia Antica, per l’ “Area Naturalistica delle Favare” a Pantelleria, per il “Giardino di Donna Olimpia” a Trastevere – Roma.